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Cooperativa Sociale Lamberto Valli di Forlimpopoli

Collaborazione con la Cooperativa Sociale "Lamberto Valli" di Forlimpopoli

Lettera alla Cooperativa Sociale “Lamberto Valli" di Forlimpopoli

Sono Franco, vicepresidente della Maison de la joie, e vi ringrazio personalmente e a nome dell’assaociazione per il grande aiuto che date per aiutare la piccola Sabine, che oltre che ad essere nata in una famiglia disagiata ha anche la grande sfortuna di essere affetta da una importante disabilità. È inutile dire che se una persona disabile qui in Italia deve affrontare tante difficoltà (famiglia in primis) in Africa un disabile è destinato a vivere come un reietto ai margini della società ed emarginato anche a causa di credenze che lo assimilano ad un essere malvagio.

Vi riassumo gli avvenimenti a partire dallo scorso anno.

Dopo aver inserito Sabine in un istituto per bambini (in Benin ce ne sono pochissimi), in particolare sordo muti, ma anche con altre disabilità, abbiamo monitorato la situazione e purtroppo dopo un anno la struttura ha detto di non essere in grado di ospitare la piccola a causa delle difficoltà che avevano nel gestirla (è una bambina molto aggressiva, che non parla e socializza poco). Per la piccola esperienza che mi sono fatto nel prestare volontariato presso la Cooperativa direi che ha dei tratti autistici.

Comunque io lo scorso anno sono andato in Benin presso il nostro orfanotrofio ed ho incontrato Sabine, la sua mamma e una insegnante che si era preso a cuore il caso della piccola Sabine.

In quel frangente ho fatto delle ricerche ed ho trovato delle suore che gestivano un lebbrosario (attualmente la lebbra è stata sconfitta dalla scienza medica) e che nelle strutture a loro disposizione attualmente assistono i bambini con disabilità varie (pensate che hanno anche una piccola palestra per la riabilitazione). Ho preso contatto con la madre superiora che si era data disponibile ad andare a prendere 3 volte alla settimana Sabine per portarla al centro che si trova fuori Ouidah (la cittadina dove abita Sabine e ha sede la Maison de la Joie).

Cosi abbiamo dato la possibilità a Sabine di vivere in comunità, se pur per soli tre giorni alla settimana, e di dare un poco di respiro alla mamma che aveva sola ed ha altri tre bambini (da quest’anno se ne è aggiunto un altro). Ovviamente abbiamo gestito i soldi donati dalla Cooperativa per le attività di Sabine e per aiuto alla famiglia.

Quest’anno a luglio sono tornato in Benin ed ho incontrato Sabine, i suoi fratellini, le sue sorelline, la mamma e la sig.ra Prisca, che è l’insegnante di cui ho accennato precedentemente.

Ho trovato Sabine migliorata, ossia più calma e meglio gestibile. Nella riunione che ho organizzato fra noi dell’associazione e la famiglia di Sabine abbiamo deciso di riproporre l’inserimento di Sabine nella struttura nella quale era già stata, visto il miglioramento di Sabine. Cosi la Sig. Prisca ha preso i contatti con la struttura e Sabine è stata riammessa (sempre grazie alla contribuzione della Cooperativa).